Il modus operandi e la volontà distruttiva del gesto avrebbero fatto sospettare gli inquirenti che quest’ultimo attentato non faccia strettamente riferimento al racket delle estorsioni, quanto piuttosto a un dissidio interno alle famiglie mafiose Montani, Misceo e Telegrafo, che gestiscono il pizzo nel quartiere, evento che potrebbe aprire la strada a una nuova serie di dimostrazioni di forza da parte delle famiglie.
Gli uomini della Mobile, tuttavia, non escludono alcuna pista. Nelle scorse ore sono stati ascoltati i proprietari dell’esecizio dato alle fiamme per stabilire se il movente sia da ricercare in rapporti privati o nella malavita.