I tifosi del Bari vincono ancora. Il Tar del Lazio, sezione di Latina, annulla in maniera definitiva il Daspo inflitto ad uno dei 52 tifosi coinvolti nei fatti di Frosinone. Una sentenza definitiva, appunto. Vinta dal ricorrente, assistito dall’avvocato Filippo Ferrara del Foro di Bari.

Gli altri supporter biancorossi colpiti dallo stesso provvedimento, quelli che pochi giorni fa hanno goduto della sospensione, possono quindi stare tranquilli. Ad Aprile, verosimilmente, potranno definitivamente sorridere.

La Giustizia sta avendo il suo corso anche grazie ad i tempestivi interventi del Pm e del Gip in servizio presso la Procura di Frosinone. Difatti il procedimento penale attivatosi verso i sostenitori del galletto è stato archiviato.

Il Tar ha accolto i motivi di doglianza dell’avvocato Ferrara e definitivamente chiarito come il Daspo non facesse alcuna menzione di condotte specificamente ascrivibili al singolo soggetto, tali da giustificare il divieto stesso. Ma non solo. Il Giudice amministrativo ha riscontrato l’omessa indicazione di alcun elemento  a sostegno di un iter logico che potesse far pervenire la questura di Frosinone a giudicare pericolosa per l’ordine e per la sicurezza pubblica la presenza del ricorrente nei luoghi dove si svolgono le competizioni sportive ed in quelli interessati dalla sosta, transito o trasporto di coloro che assistono alle competizioni vietate.

A riguardo il Tar ha sottolineato, non senza sferzante ironia, e condanna alle spese di giudizio dell’Amministrazione, che la genericità e l’ampiezza del provvedimento avrebbero potuto ostacolare l’attività lavorativa dell’interessato e addirittura il soddisfacimento dei più elementari bisogni della vità poiché “qualunque luogo, infatti, può essere interessato dalla partenza, dalla sosta, dal transito o dall’arrivo di persone che partecipano o assistono a competizioni  sportive e ciò val in specie per le stazioni ferroviarie, i caselli autostradali e gli itinerari dei cortei dei tifosi (questi ultimi di non facile predeterminazione, poiché la situazione contingente può ben richiederne variazioni all’ultimo). Se ne desume che il destinatario sarebbe costretto a valutare, prima di ogni suo spostamento, la possibilità di imbattersi in tali persone, con il corollario, evidentemente assurdo, di dover girare, avendo sempre a portata di mano il calendario delle competizioni sportive che gli sono vietate (ammesso che un calendario del genere esista), al fine di evitare possibili infrazioni a questa parte del Daspo”.