Le armi della criminalità organizzata di Bari erano nascoste in casa di un insospettabile pensionato. L’appartamento era stato trasformato in un arsenale, ma anche in una raffineria di cocaina. I carabinieri hanno fatto irruzione in una casa all’ultimo piano di un edificio in via Di Vagno, nella zona Japigia, in cui vive un 66enne barese che è stato arrestato. Sei kalashnikov, tre mitragliette Skorpio, due pistole mitragliatrici di fabbricazione Croata, una pistola mitragliatrice MP40 tedesca, 21 pistole semiautomatiche, 7 revolver di vario calibro, 7 silenziatori per pistola e fucile, 48 caricatori, 1 giubbotto antiproiettile e migliaia di munizioni anche da guerra. Questa la Santa Barbara trovata in casa dell’uomo che, secondo gli investigatori dell’Arma, apparterebbe ai clan criminali locali.

Sulle armi perfettamente conservate, lubrificate e impacchettate sono in corso gli accertamenti della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo Carabinieri di Bari, per chiarire se siano state già usate in episodi criminosi.

L’appartamento era anche usato come centrale di confezionamento di droga. I carabinieri, infatti, hanno trovato dieci chili di cocaina, la pressa usata per confezionare i panetti, bilancini di precisione e sostanze da taglio di vario genere. L’operazione si inserisce in una più vasta attività di contrasto alla criminalità barese da parte dei carabinieri che hanno lavorato in stretta sinergia con la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.