A chiamarlo San Pio, perdonateci, non ci siamo mai riusciti. La zona è quella che è sin dai suoi infelici esordi negli anni in cui “casa popolare” significava soprattutto casermone brutto e cattivo dove esiliare la gente brutta e cattiva. È facilissimo, così, creare dei ghetti dove si rafforza l’antistato e l’anticiviltà.

In uno di questi postacci, che rendono infelici anche le brave persone costrette a viverci, è accaduta l’ennesima aggressione a due giornalisti, che erano lì a documentare.  Leonardo Zellino e  Antonio Delle Foglie, una troupe Rai con l’ausilio dell’agenzia Luca Turi, sono andati a fare il loro mestiere, dopo l’ennesimo episodio criminale: questa volta “solo” una gambizzazione.

Come in territorio di guerra, di norma ci si va scortati dalle forze dell’ordine. Ma questa volta i due colleghi erano soli e sono stati subito intercettati da uno degli alluzzi, i pali che sorvegliano il territorio per conto dell’antistato. L’alluzzo ha preteso la telecamera che Delle Foglie, invece, non aveva alcuna intenzione di mollare. La teneva stretta tra le mani. A questo punto parte un violentissimo calcio che colpisce l’operatore dietro la coscia. La telecamera passa così di mano, lasciando la troupe senza occhi: alla fine è quello che importa all’antistato, poter fare i propri comodi senza testimoni scomodi. Ma è anche il limite di questa gente: alla fine una bravata del genere che fa? Attira ancora di più l’attenzione e il clamore, tanto che oggi, di questa aggressione vigliacca, ne stiamo parlando tutti, giornalisti o meno.

E difatti, dopo un po’, insieme alla pattuglia dei carabinieri (ma quanto durano i presidi in un territorio che si è appena macchiato di un ennesimo fatto di sangue? Poche ore?) ritorna il palo e restituisce la telecamera alla troupe. Che gentili, penserete voi: macchè, il palo deve aver ricevuto il classico “cazziatone” da uno dei suoi capetti proprio per aver suscitato potenzialmente un vespaio (e di fatti…) con il suo gesto da uappo ‘e cartone.

Naturalmente, doverosamente, angosciosamente da giornalisti e cittadini siamo qui a esprimere tutta la nostra solidarietà a Leonardo Zellino e Antonio Delle Foglie. Ma anche a tutti gli abitanti di Enziteto (San Pio ci è sempre sembrata l’ipocrita riverniciatura di buonismo sulla parete scrostata del disagio), che da sempre convivono con la malavita, quasi diventandone essi stessi parte integrante perchè, se si è impotenti si è, necessariamente e fatalmente, complici.

A volte, fare il proprio dovere non basta. O meglio, non basta più.