“La Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari mostra andamento discontinuo, con alternanza di perdite di esercizio e utili”. Parole dei magistrati contabili, Andrea Zacchia e Ernesto Basile, scritte nella relazione inviata al Parlamento il 29 luglio scorso, dopo aver spulciato la gestione finanziaria –  biennio 2011-2012 – delle Fondazioni Lirico Sinfoniche italiane. I Bilanci consuntivi della Fondazione barese sono stati predisposti dal Commissario straordinario, Carlo Fuortes. L’anno 2011 si è chiuso con una perdita di 2.020.226 euro; nel 2012, invece, c’è stato un utile di 64.211.

Il Collegio dei Revisori esprime parere favorevole all’approvazione dei due Bilanci, ma rileva che la Fondazione: non ha istituito alcun fondo rischi per le vertenze dei lavoratori intese a trasformare il rapporto di lavoro da determinato a indeterminato; non ha osservato le direttive del Governo sul contenimento della spesa, in particolare non è stata trasmessa la scheda di monitoraggio nè è stato eseguito il versamento somme provenienti da riduzioni spese al Bilancio dello Stato. L’attivo patrimoniale conferma un andamento in crescita nel primo anno a 8.476.127 euro e nel secondo a 10.204.107.

Il patrimonio netto risulta negativo a causa di perdite nell’anno 2011, tornato positivo l’anno successivo grazie ai finanziamenti elargiti da Regione Puglia e Provincia di Bari. Tra le passività patrimoniali si contano i debiti verso i fornitori 3.783.301 euro nel 2011 e 3.343.962 nel 2012, e verso le banche: 2.999.152 e 2.240.000. Il costo del personale ammonta a 8.042.352 euro nel 2011, scende a 6.452.318 nel 2012, a fronte rispettivamente di 362 e 233 addetti. Quanti sono stati gli spettatori delle rappresentazioni ideate e organizzate dai vertici del Petruzzelli? Ecco: 39.743 anno 2011 e 45.904 anno 2012.

Nelle considerazioni finali della Corte emergono “ricavi da vendite e prestazioni del Petruzzelli in continua contrazione”. I giudici sottolineano l’esigenza che il “risanamento  e il rilancio delle Fondazioni Liriche e Sinfoniche sia perseguito mediante meccanismi premiali, che incentivino una più efficiente gestione: contenimento dei costi e incremento offerta al pubblico”.

Per concludere, la grande tradizione storica della lirica della Città di Bari va salvaguardata, perseverando il corretto impiego delle risorse economiche, pubbliche soprattutto, disponibili.