di Antonio Loconte e Monica Arcadio

Decine di auto incendiate negli ultimi mesi, principalmente di sera. Ci sono baresi che ancora piangono per il danno. Ciò che più fa rabbia è la mancanza di un movente. Proprio così, dietro i roghi non ci sarebbe il racket delle estorsioni e quindi la criminalità organizzata come si era ipotizzato in un primo momento. Piromani che colpiscono a caso, ma i Carabinieri sono sulle loro tracce. Questione di ore dicono in molti.

LA SVOLTA DI FERRAGOSTO – La svolta arriva a ferragosto. Tre roghi nel giro di un’ora e mezza in zone non molto lontane tra loro. Il primo alle 21.50, in viale Einaudi, a Carrassi. Per strada non c’è nessuno a eccezione di una coppia che sta portando a passeggio il cane. I due sono attirati da un forte odore di paraffina (la sostanza di cui è composta la diavolina, il classico acceleratore per barbecue e camini). In pochi istanti marito e moglie vedono un uomo scappare dall’altro lato della strada. A quel punto si accorgono che il paraurti di un Fiat Ducato sta prendendo fuoco. Iniziano a chiedere aiuto. Il caso vuole che a sentire le urla sia il proprietario del mezzo. L’uomo si precipita in strada e, con l’aiuto dei vigili del fuoco, riesce a domare le fiamme, ma non a evitare alcune bruciature a una mano.

IL SECONDO EPISODIO – Quaranta minuti dopo, alle 22.30, i piromani si spostano in via Guido Dorso, sempre a Carrassi. Un Peugeot Ranch viene divorato dalle fiamme, spente anche in questo caso dai vigili del fuoco.

IL TERZO ROGO – L’ultimo episodio alle 23.30 in piazza Diaz, al Madonnella. Il Fiat Doblò di proprietà di un quarantenne del posto viene avvolto dalle fiamme. All’arrivo di vigili del fuoco, i carabinieri, in stato di allerta per i precedenti atti vandalici, avevano già neutralizzato l’incendio.

IL MODUS OPERANDI – La tecnica usata dai piromani è sempre la stessa, grossolana ma efficace. Un pezzo di paraffina incendiato posizionato nella parte anteriore dell’auto, tra i fari e il paraurti. Quest’ultimo prende fuoco molto velocemente e con il passare dei secondi diventa sempre più complicato avere ragione delle fiamme.

I TESTIMONI E LE IMMAGINI – Nei primi due episodi qualcuno ha visto, non solo la coppia col cane. Le descrizioni coincidono. I militari sono sulla strada giusta e adesso stanno vagliando le immagini dei sistemi di videosorveglianza delle strade interessate dagli incendi per ricostruire gli spostamenti dei piromani. Potrebbero essere un paio.

LE INDAGINI – In tutti e tre i casi sono intervenuti i carabinieri della Compagnia Bari Centro, comandata dal capitano Luca Giandominici. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari. «Questi episodi – spiega il comandante – sono per certi versi più insidiosi proprio per l’assenza di un movente chiaro. In questi casi le indagini sono più complesse. Abbiamo intensificato i servizi di pattuglia notturni in collaborazione con la Polizia di Stato, nell’ambito del piano di controllo coordinato del territorio».