Tecnicamente l’accusa è truffa aggravata, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture e falso ideologico. All’atto pratico, avrebbero utilizzato per il servizio di trasporto scolastico autobus sporchi, privi del personale addetto all’assistenza, senza assicurazione e revisione, con meno posti disponibili rispetto al necessario.

Sette imprenditori, titolari delle aziende consorziate nelle due ATI Sabato e Miccolis, sono dovuti comparire davanti al gup del Tribunale di Bari Ambrogio Marrone per la nuova udienza del processo che li vede imputati. Le accuse si riferiscono a fatti avvenuti nel periodo 2005-2007. Nel procedimento, il Comune di Bari si è costituito parte civile.

La indagini sono partite dalla denuncia di un genitore in seguito ad un episodio in cui uno degli autobus utilizzati rimase bloccato tra le due sbarre abbassate di un passaggio a livello.