Dichiarano di essere afghani, scappati per fuggire alla furia dei talebani. Da tre mesi dormono in stazione, nei giardini pubblici, all’interno del Policlinico o in altri luoghi di fortuna. Sono clandestini. Al grido di “We aren’t animals” non siamo animali, hanno bloccato Corso Vittorio Emanuele, da poco liberato dopo l’intervento delle forze dell’ordine.

Non ci sono stati scontri con gli agenti intervenuti, ma momenti di tensione sì, uno di loro si è accasciato in preda a un malore ed è stato soccorso. Oggi hanno manifestato in 30 circa, il problema però ha dimensioni più vaste:  solo loro sarebbero un centinaio, ma in città di clandestini senza un tetto per la mancanza di una seconda accoglienza sono molti di più.