Su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato notificato questa mattina l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di cinque persone indagate per traffico di rifiuti. Tra loro figurano anche l’ex amministratore delegato e l’ex direttore generale della S.P.E.S. s.p.a., azienda municipalizzata che si occupa della gestione dei rifiuti urbani a Gioia del Colle, insieme ail titolare di un’altra impresa locale che si occupa sempre di gestione di rifiuti. Gli altri due sono residenti in provincia di La Spezia e, fra il 2008 ed il 2010, hanno avuto rispettivamente il ruolo di amministratore delegato e di direttore tecnico della S.P.E.S. s.p.a.

L’indagine, avviata nel 2011, è partita dal “banale” abbandono di rifiuti sul ciglio stradale. L’attività investigativa si poi è allargata fino a far il traffico di migliaia di tonnellate di rifiuti da demolizione e costruzione, fatti transitare per la S.P.E.S. e smaltiti illegalmente. L’attività illecita, perpetrata con certezza dal 2005 al 2010, fu svolta con una copertura di apparente legalità, grazie ad una delibera consigliare del 1998, con la quale si assimilavano ai rifiuti solidi urbani, tra gli altri, i rifiuti da demolizione e costruzione ed i materiali da scavo, anche contaminati da sostanze radioattive.

Il risultato era che le percentuali di raccolta differenziata venivano gonfiate dai rifiuti da demolizione e costruzione che anziché costituire uno sgravio sul tributo comunale, si traducevano, attraverso un meccanismo perverso, in un aggravio sull’ecotassa, con relativo accollo delle spese agli ignari cittadini.