Non gli era bastato estorcere denaro alle sue vittime, una volta finito ai domiciliari ha tentato di fare pressione affinché testimoniassero il falso a proprio favore. Si tratta di un 59enne di Monopoli, arrestato in esecuzione di un’ordinanza di ripristino di custodia cautelare in carcere. Sottoposto ai domiciliari a seguito di un blitz antiestorsione condotto dai Carabinieri, mediante contatti telefonici e tramite terze persone era solito minacciare le sue stesse vittime per indurle a testimoniare il falso nell’udienza dibattimentale in cui risulta imputato per estorsione.

E’ quanto hanno accertato i Carabinieri della Compagnia di Monopoli che hanno raccolto sul suo conto numerosi elementi di responsabilità che hanno consentito all’Autorità Giudiziari di emettere il provvedimento restrittivo. Il 59enne è stato rinchiuso nella locale casa circondariale.

L’uomo venne arrestato dagli stessi Carabinieri a maggio dello scorso anno unitamente ad altri 7 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata in concorso commessa ai danni di diversi imprenditori e commercianti del luogo. I provvedimenti restrittivi adottati a conclusione di una indagine, denominata “Caffè stop”.

È stato documentato che il gruppo agiva come “esattori a titolo professionale dei crediti altrui” e cioè soggetti che, in virtù della loro caratura delinquenziale, della capacità intimidatoria e dell’esplicito contegno minaccioso, erano in grado di proporsi quali “solutori” di rapporti obbligatori o di dissidi privati tra terzi, esigendo minacciosamente i crediti e ottenendo l’adempimento nelle loro mani di parte del debito.