«Probabilmente torneranno per eseguire i lavori, ma intanto se ne sono andati». Dopo Giulia, che ci ha raccontato i momenti concitati dello sgombero, a raccontarci cosa succede a Villa Roth è Carmen, studentessa universitaria che qui ha vissuto nell’ultimo anno.

«Stamattina ci sono stati momenti di tensione anche imbarazzanti se vogliamo: sono venuti per murare porte e finestre, ma siamo riusciti ad impedire che passasse il camion con la calce. Ci siamo messi per strada con tavoli e sedie, l’unico modo per passare sarebbe stato con la forza, ma hanno evitato per motivi di ordine pubblico. Intanto però hanno montato una porta blindata per impedire che si entri, non sappiamo nemmeno se possano farlo dato che la villa è un bene tutelato dalle Belle Arti, noi invece ce ne siamo presi cura, anche evitando che qualcuno disegnasse graffiti».

Carmen sembra scossa, ma il suo racconto è lucido e preciso: «La cosa scandalosa è che non volevano farci entrare per prendere le nostre cose, c’è stata una vera e propria trattativa ai limiti del ricatto, dentro ci sono ancora documenti importanti per qualcuno. Alla fine siamo entrati uno alla volta, ma non abbiamo potuto portare via tutto, c’è ancora qualcosa dentro. Non hanno voluto che scattassimo foto per nessuno motivo».

Perché sei qui a Villa Roth?
«Come molti altri ragazzi, io sono risultata idonea ma non vincitrice di una borsa di studio, in teoria avrei diritto a un alloggio ma non mi è stato dato. Grazie a Villa Roth ho potuto continuare i miei studi universitari tranquillamente, diversamente avrei avuto seri problemi».

Ora come ti stai organizzando?
«In questi due giorni sono ospite da un amico che però vive con i genitori, non posso stare in pianta stabile e quindi non lo so, è un casino adesso».