La Guardia di finanza ha fatto irruzione nella sede dell’associazione “Emergenza Salento”, quella che gestisce la postazione 118 Lecce Sant’Oronzo. Il fatto – che avrà certamente degli strascichi – risale a tre mesi fa, ma come per tutte le questioni che riguardano il 118 pugliese, le notizie te le devi andare a cercare, rompendo il muro di omertà che protegge truffaldini  di professione e balordi occasionali.

I conti non tornano. Probabilmente a far scattare l’indagine sono state le segnalazioni di qualche soccorritore insoddisfatto. Già prima del blitz dei finanzieri – che hanno sequestrato un bel po’ di documenti contabili – gli associati si sono accorti che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Hanno chiesto più volte al presidente spiegazioni in merito alla gestione dell’associazione e dei conti. Spiegazioni diverse da quelle relative all’assunzione della compagna del presidente in postazione. Purtroppo, quello delle assunzioni facili è un male comune in tutta la Puglia. Ci sono associazioni in cui 3 dei 4 assunti sono imparentati tra loro. Ma è un’altra storia su cui torneremo preso.

Dopo il lungo silenzio, in un consiglio direttivo il presidente, incalzato dai presenti – la sua dichiarazione è nel verbale di quella seduta – avrebbe confessato di aver prestato a titolo personale alcune migliaia di euro dell’associazione a una “persona che ne aveva bisogno”, con la certezza di restituire la somma in tempi brevi, offrendosi di fare da garante. Peccato non avesse detto niente a nessuno prima di quel momento. Era la pima volta? Quanti soldi mancano realmente all’appello? Nessuno può ancora dirlo, forse lo accerteranno le indagini delle Fiamme gialle. Pochi giorni dopo quella riunione d’ottobre il presidente ha rassegnato le sue dimissioni per ragioni di salute. Non l’avesse fatto era già pronta una mozione con cui gli associati lo avrebbero sfiduciato, chiedendo la revoca dell’incarico.

L’associazione, in attesa della votazione del nuovo direttivo (prevista il prossimo 14 dicembre), è traghettata dall’ex vicepresidente, Fernando Longo. Nessuno conferma, ma neppure nessuno smentisce ciò che diciamo. La cosa certa è che gli associati non sono soddisfatti dei chiarimenti ricevuti e per questo stanno conferendo a un consulente contabile l’incarico di fare chiarezza in quei conti che, almeno fino questo momento, da qualsiasi parte li guardi e li analizzi, continuano a non tornare.

La situazione è molto ingarbugliata anche in provincia di Bari e a Foggia. Purtroppo il silenzio dell’assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile, non aiuta a fare chiarezza su una gestione colpevolmente allegra del servizio di emergenza-urgenza. Chissà quando i pugliesi e i soccorritori (che ancora continuano a inviarci lettere e segnalazioni sulla mala gestione) potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo, lasciandosi alle spalle questi anni bui. Noi, come al solito, proveremo a tirare fuori il marcio che altri nascondono sotto i loro bei tappeti.