L’imperativo era fermare le nuove faide, entrambe culminate in una serie di omicidi e tentati omicidi all’inizio della scorsa primavera. Dopo indagini serrate, questa mattina la polizia barese ha eseguito sette ordini di custodia cautelare, emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Gli arrestati, le cui identità non sono ancora state rivelate, sarebbero coinvolti in prima linea nelle guerre di mafia che hanno insanguinato le strade della città fra aprile e maggio scorso.

Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio, tentato omicidio, porto abusivo di armi da guerra, ricettazione e favoreggiamento. Secondo gli inquirenti, tra i sette ci sarebbero anche i responsabili dell’omicidio di Giacomo Caracciolese, boss di spicco del quartiere San Pasquale, e dell’agguato costato la vita anche a Vitantonio Fiore, 22enne figlio del boss Giuseppe Fiore. Ci sarebbero inoltre i responsabili del tentato omicidio di un altro esponente di spicco della mala barese, Domenico Cantalice. Un agguato, quest’ultimo, che gli investigatori considerano inquadrato non nella faida tra Fiore e Caracciolese per il controllo della droga a San Pasquale, ma in un’altra lotta storica, quella fra i clan Strisciuglio e Capriati.

L’auspicio degli investigatori è che i sette arresti di questa mattina possano aprire la strada a ulteriori operazioni per colpire al cuore la malavita locale. Per migliorare ulteriormente la sicurezza sono stati inoltre assegnati altri 86 agenti alla Questura di Bari, per un migliore controllo delle strade che possa aiutare anche a prevenire, oltre che a colpire in risposta.