Il colloquio, presso il Palazzo di Giustizia di Lecce, è durato circa una mezz’ora, senza avvocati né altri magistrati (oltre a Motta), al termine del quale Patrizia Vendola non ha voluto lasciare dichiarazioni se non affermare che il colloquio con il procuratore «è stata una chiacchierata tranquilla» e di non poter parlare di notizie coperte dal segreto investigativo.

La vicenda era passata alla procura leccese dopo il polverone alzato dalla lettera inviata dal pm Desirée Digeronimo al procuratore generale di Lecce Giuseppe Vignola, nella quale si ricapitolava la contrapposizione fra i due pm baresi e il giudice De Felice. La procura salentina, infatti, ora deve valutare eventuali reati commessi dai magistrati della Corte d’Appello di Bari, già finita sotto inchiesta per le accuse rivolte ad Antonio Laudati e all’ex pm Giuseppe Scelsi per abuso d’ufficio e favoreggiamento (quest’ultimo solo a carico del primo).

31 gennaio 2013

Vito Pacillo