foto di Mimmo Savino

Più di un anno fa le biglietterie F.A.L. sanzionavano un aumento dei prezzi. Questo innalzamento del prezzario coincideva, cronologicamente, con gli inizi di un nuovo processo. L’azienda prometteva un riammodernamento e un miglioramento netto dei servizi, delle carrozze e dei luoghi fisici che accolgono i viaggiatori. Questi infatti ancor oggi, in gran parte, sono convinti che i soldi aggiunti sul biglietto sarebbero andati a finanziare queste promesse. In realtà di aumento, almeno a sentire un viaggiatore, non si sarebbe trattato: venendo a mancare sovvenzionamenti regionali, l’azienda avrebbe imposto indistintamente il prezzo pieno. Di certo c’è che, a dispetto di un prezzo più alto, la F.A.L. non offre alcuna agevolazione per studenti pendolari e per lavoratori dipendenti.

Ad ogni modo una magniloquente e ricca campagna pubblicitaria era partita e si faceva sempre più insistente a ridosso del novembre appena trascorso, promessa disattesa di un “anno zero” delle F.A.L.. Un nuovo inizio in cui queste disastrate ferrovie, in sintesi, avrebbero dovuto aggiornarsi sugli standard di viaggio contemporanei.

Novembre è passato, in partenza anche dicembre, con esso un altro anno e la situazione, non solo non è migliorata come promesso, ma, se è possibile, è persino peggiorata. I treni nuovi promessi rimangono ancora un miraggio, nonostante siano stati avvistati. Non c’è giorno che lavoratori pendolari non timbrino il cartellino al lavoro con un notevole ritardo, che studenti si vedano negata la presenza in un corso universitario magari con presenza obbligatoria, o che  pazienti non arrivino in ritardo per visite mediche al Policlinico prenotate mesi prima. I ritardi si susseguono e si accumulano. La media di ritardo è di almeno dieci minuti per ogni viaggio.

L’episodio di ieri è stato solo l’ultimo in ordine di tempo, ma certamente uno tra i più pericolosi perché ha messo a repentaglio la vita di molte persone. Il passaggio di un treno fumante su un ponte è una delle immagini più suggestive da vedere in cartolina, ma non certamente da vivere sulla propria pelle. Specie se il ponte in questione costituisce una curva del percorso binario, a maggior ragione se si parla dell’azienda ferroviaria appulo lucana che sulla fiducia con gli utenti ha tutto da recuperare.

Dalla viva voce dei viaggiatoti raccogliamo le sensazioni che hanno provato in quei momenti. Si avverte in maniera circoscritta all’episodio il senso di una beffa: “Eravamo quasi arrivati. Mancavano solo 500 metri…”, ma le voci si rincorrono, il chiacchiericcio si fa più insistente e il discorso si amplia tra gli utenti. I dipendenti si rinchiudono invece nel consueto e sufficiente mutismo. La beffa, se si esce dai confini del singolo episodio, assume il sapore di una vera e propria truffa. E’ questo che si respira tutti i giorni nelle carrozze asfittiche delle F.A.L. Carrozze vecchie, alcune anche di trent’anni,  maleodoranti, dove un tetris di gente ogni giorno si accalca e respira, col fiato, la rabbia dei propri compagni di viaggio. A questi, per una volta, vogliamo dare voce.

Sulla pagina Facebook del comitato F.A.L…le migliorare!, Vito scrive:

…inizialmente la carrozza ha vibrato fortemente, poi il macchinista ha fermato il treno….dopo dieci minuti ci hanno fatto scendere e abbiamo raggiunto Bari scalo dove ci attendeva un autobus che ci ha accompagnati alla stazione centrale. Il motivo per cui la carrozza abbia sviato, resta un mistero….è sempre emozionante viaggiare con le F.A.L. !

Anche Annarita commenta:

Io ero sulla prima carrozza, è stato terribile…non solo perchè tutti ci siamo spaventati, ma anche perchè lo stato d’ansia e di paura è cresciuto dopo esser scesi da quel maledetto treno…grazie anche al personale che non si è preoccupato di tranquillizzarci, non ha dato spiegazioni, non si è espresso, non si è preoccupato del nostro stato di salute, ci ha solo aiutato a scendere dal treno e ci ha guidato verso  Bari scalo…. assurdo!!!! Per non parlare dei disagi che ha creato a tutti quelli che, come me, dovevano recarsi sul luogo di lavoro…sono 10 anni che viaggio con la F.A.L., ho vissuto di tutto, questa mi mancava…

Nel frattempo le F.A.L promettono un’ inchiesta per chiarire le dinamiche  del deragliamento giudicate “anomale”.

Bruna Giorgio