L’accusa di concorso in turbativa d’asta è relativa alla vendita di 23 supermercati della Cedis alla società Sviluppo Alimentare di Brizio Montinari. Infatti, l’acquisto da parte del costruttore salentino avvenne per “soli” 7 milioni di euro, quando l’affare era stato stimato per un valore di circa 15,5 milioni e per i 23 supermarket c’era stata anche un’offerta da 19,2 milioni da parte delle società Disal e Megamark.

Fitto, quindi, avrebbe favorito Montinari, vicino all’ex governatore, nella vendita con il reato di turbativa d’asta e d’interesse privato del curatore nella procedura di amministrazione straordinaria dell’azienda Cedis, proprietaria dei 23 supermercati.

La Procura nel 2009, nel corso del giudizio, aveva richiesto il proscioglimento per prescrizione dei reati di cui era accusato l’ex governatore, ma è stato proprio Fitto a presentare domanda affinché il suo processo continuasse con sentenza di merito. Quindi, il pm ha presentato, nella requisitoria, la richiesta di condanna che sarà discussa il 22 ottobre.

Insieme con l’ex ministro sono accusati anche Brizio Montinari, Antonio De Feo, segretario delle commissioni straordinarie nominate per occuparsi della procedura concorsuale,  Massimo Goti, ex direttore generale del settore sviluppo produttivo del ministero, Stefano Montanari, consulente contabile della procedura, e Giuseppe Rochira, secondo commissario straordinario della Cedis.

5 ottobre 2012

Margherita Micelli Ferrari