La tesi sarebbe convalidata dagli elementi e dalle testimonianze, raccolti dagli investigatori, sulla vita del 43enne autista dell’Amtab: Gaetano Petrone era una persona pulita, fedina penale immacolata, nessuna frequentazione pericolosa. A San Girolamo nessuno si spiega come un uomo “per bene” possa essere stato ucciso come il peggiore dei malavitosi. Da qui partono le indagini: forse Petrone è stata ucciso per colpe altrui, forse è stato un messaggio da inviare a chi aveva qualche conto in sospeso con la malavita. Gli investigatori continuano ad ascoltare familiari e amici dell’uomo per capire chi possa aver messo in pericolo l’uomo.

Di quello che sta succedendo a Bari  si occuperanno, molto presto, i ministri dell’Interno, della Giustizia e il Consiglio Superiore della Magistratura. Il portavoce della Puglia sarà il parlamentare  Alfredo Mantovano, Pdl, che ieri si è consultato con il procuratore  Antonio Laudati :

«È mia intenzione far presente le esigenze del territorio non soltanto della città di Bari ma dell’intero distretto di Corte d’Appello – non trascuriamo quello che accade sul Gargano – e di farlo, – prosegue Laudati – invitando in quest’opera di sensibilizzazione e di pressione positiva, tutta la deputazione parlamentare. È importante che il Governo, nelle articolazioni maggiormente coinvolte in questa vicenda, si renda conto che è indispensabile riprendere quel discorso proseguito fino a circa un anno fa e poi rimasto sospeso».

Ma a Bari mancano i mezzi per avviare una decisa lotta alla criminalità organizzata. «C’è sicuramente una carenza numerica di pm, di gip, e poi c’è la vicenda della soppressione del tribunale di Lucera che è tutta da comprendere». Ma, osservando le condizioni in cui verte il Palagiustizia di via Nazariant, il Procuratore aggiunge «Nel momento in cui ci troviamo ad affrontare una stagione impegnativa anche la squadra Stato dovrebbe fare la sua parte».
Dopo gli agguati a Petrone, Mercante e Campanale, la tensione resta altissima. Si lavora sulle strategia di presidio del territorio barese e si teme che, viste le modalità e i possibili moventi, questa guerra mafiosa possa continuare.

5 settembre 2012

Erica Introna