Le ragioni di questa decisioni sono presto dette. Secondo un comunicato emesso dal governo guidato da Mario Monti, la legge “contiene disposizioni in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario e con i principi in materia di ordinamento della finanza pubblica e, pertanto, viola l’art.117, comma 3, della Costituzione”.

Il suddetto passo del documento voluto dai padri della Repubblica nel 1948, sancisce come “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonchè dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali” ed attribuisce competenza esclusiva allo Stato, fra le altre cose anche a “la moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie la Costituzione”. È forse questo il passaggio che cozza contro la legge regionale di assestamento?

Sarebbe un peccato, perché la suddetta legge riguarderebbe soprattutto 800 tra medici e paramedici della Puglia, a favore dei quali si era decisa la conferma in corsia per altri sei mesi, anche grazie ai 149 milioni risparmiati attraverso i tagli.

10 agosto 2012

Angelo Fischetti