Rosa Carlucci accusava quattro adolescenti, oggi maggiorenni, di aver costretto Francesco e Salvatore, tristemente noti con i loro soprannomi, a calarsi nella cisterna e, dopo la scomparsa dei due, di aver taciuto nonostante fossero a conoscenza dei fatti per paura o spinti a non a parlare su suggerimento di adulti. I due fratelli, scomparsi di casa il 5 giugno 2006, avevano 13 e 14 anni.

Il gip del Tribunale di Bari per i minorenni, Antonella Triggiani, ha disposto l’archiviazione delle indagini avviate dalla procura minorile accogliendo la richiesta del pm Caterina Lombardo Pijola. Il giudice ha ritenuto che non abbia trovato riscontro l’ipotesi investigativa della prova di coraggio nelle indagini della Procura minorile che si sono concentrate sulle dichiarazioni già fatte nel procedimento principale aperto all’epoca della scomparsa dei bambini, ritrovati il 25 febbraio 2008 nel fondo di una cisterna di una vecchia abitazione abbandonata.

Resta in piedi l’impianto accusatorio per omicidio colposo a carico di ignoti dopo che anche le accuse a carico del padre dei fratellini, Filippo Pappalardi, furono archiviate in seguito al ritrovamento dei cadaveri. Intanto il legale di Pappalardi, Angela Aliani, ha avviato una procedura di risarcimento per ingiusta detenzione, il padre dei fratellini venne arrestato 27 novembre 2007 con l’accusa di aver assassinato i due figli e di averne occultato i corpi.

6 agosto 2012

Maria Paterno