La ricostruzione del gup del Tribunale di Bari, Marco Guida, riguarda i fatti avvenuti la sera del 5 giugno 2010, quando due uomini in sella a una moto tentarono una rapina al distributore di Balducci e uno dei due, Giacomo Buonamico, perse la vita colpito da arma da fuoco.

«La circostanza che Balducci abbia sparato dall’alto verso il basso conferma la volontà omicida: non ha sparato con intento intimidatorio verso l’alto, non ha sparato a terra per cui un fortuito colpo di rimbalzo avrebbe disgraziatamente attinto i due rapinatori; ha sparato in direzione della moto che scappava, ha sparato dall’alto verso il basso dove erano i due rapinatori».

Nella ricostruzione della dinamica dell’omicidio risultano fondamentali le testimonianze dei clienti del distributore presenti al momento della rapina:

«Mentre mi trovavo in macchina ho visto un signore che stava dietro la colonnina, mi sono girata e ho notato una moto […]. I ragazzi sulla moto non hanno avuto neanche il tempo di raggiungere le colonnine di distribuzione che ho sentito il ragazzo trasportato gridare in dialetto barese “fusce, fusce, la pistola!” – racconta uno dei testimoni – A questo punto notavo il signore che prendeva veloce una pistola, la impugnava, la puntava contro la moto che scappava, ho sentito tre colpi in successione. Appena è successo quello che vi ho raccontato, il signore che ha sparato ha raccolto i tre bossoli che erano a terra e se li metteva nella tasca del giubbotto. Poi è entrato nel gabbiotto e si è tolto il giubbotto. Quando è uscito ha chiesto ad alta voce “questa è la decima rapina, comunque uno l’ho preso, ne sono certo!”».

Balducci intanto si difende. tirando in ballo il benzinaio presente e a testimonianza le riprese video. Il suo sarebbe stato un gesto di difesa, dopo che il rapinatore gli aveva puntato l’arma contro. Una circostanza, tuttavia, che non viene contemplata dalla sentenza.

6 luglio 2012

Erica introna