Secondo quanto segnalato dal personale amministrativo in servizio al Palagiustizia, che già qualche tempo fa aveva realizzato un dossier fotografico sullo stato dei locali e sulle condizioni di degrado in cui era costretto a lavorare, la rottura delle tubature dei bagni si sarebbe verificata martedì scorso. I servizi sono situati al pian terreno, nelle celle delle aule di udienza dove “sostano” i detenuti in attesa dell’udienza stessa.

A causa del guasto, la loro pipì è finita al piano inferiore, dove sono ubicati gli uffici del giudice di pace, prima sottoforma di qualche goccia filtrante dal cartongesso, poi trasformandosi in una vera e propria pioggia giallognola. A mo’ di “ricordino” dell’infelice evento, due enormi chiazze gialle e presumibilmente maleodoranti campeggiano ora sul soffitto dell’ufficio.

Prima che l’urina potesse riversarsi sulle teste di magistrati e avvocati e causare danni alla documentazione contenuta negli archivi, scrivanie, sedie, fascicoli e persone che si trovassero “nel mirino” della pioggia hanno provveduto, più o meno autonomamente, a spostarsi in un luogo più “asciutto”.

Come se non bastasse, sullo stesso piano, accanto all’ufficio del giudice di pace, si trova l’archivio degli uffici giudiziari, da giorni invaso da ratti. Come fa sapere un consulente della Procura dopo aver compiuto un sopralluogo, le bustine con cibo velenoso posizionate in diversi punti dell’archivio, sarebbero sparite stamattina senza aver avuto, però, alcun effetto sui topi.

Intanto ieri il procuratore capo Antonio Laudati ha sollecitato Comune e Inail perché intervengano con urgenza nella vicenda, effettuando le necessarie operazioni di derattizzazione e pulizia. La protesta di lavoratori, magistrati e avvocati, inoltre, ha fatto sì che anche questo episodio finisse nel fascicolo d’inchiesta del pm Renato Nitti, che da alcuni anni si occupa della violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. L’obiettivo degli inquirenti è quello di accertare eventuali responsabilità per la mancata manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura dell’edificio.

Alessandra Morgese