L’ex biancorosso si è presentato, in gran segreto, davanti ai magistrati come semplice persona informata sui fatti, non essendo iscritto nel registro degli indagati, e ha ribadito di essere totalmente all’oscuro di quanto si sospetta avvenisse all’interno dello spogliatoio del Bari.

«Non sapevo nulla delle combine per pilotare il risultato delle partite», ha detto Bonucci, che nei giorni scorsi si era limitato a parlare tramite i suoi avvocati per prendere posizione sulle indiscrezioni che lo riguardavano e che erano state riportate da alcuni quotidiani sportivi e non.

Nel pomeriggio, invece, è stato il turno di Antonio Bellavista (lui, sì, nel registro degli indagati), nuovamente interrogato dagli inquirenti.

L’ex capitano del Bari avrebbe ammesso di essere stato contattato dal gruppo degli Zingari per agganciare lo spogliatoio biancorosso al fine di organizzare le combine, ma non essendo riuscito a portare a termine la sua attività di mediatore, sarebbe stato scaricato da Gegic e compagnia, che avrebbero dirottato le proprie attenzioni su Andrea Masiello e Filippo Carobbio.

Nei prossimi giorni la Procura e i Carabinieri dovrebbero far partire i primi provvedimenti nei confronti di alcuni investitori di denaro nelle scommesse, personaggi che sarebbero legati a locali esponenti della criminalità organizzata.

Nicola de Mola