Ha portato dinanzi al giudice del Lavoro, questa mattina, la Regione. Un licenziamento, quello di Lady Asl, avvenuto in seguito al suo rifiuto di dimettersi e soprattutto in seguito ai risultati di una commissione d’indagine interna che la accusò di aver mentito in relazione “alla mancata stipula di accordi contrattuali” con gli operatori privati della riabilitazione. Ma lei non ci sta. “Il suo licenziamento da direttore generale oltre a essere illegittimo le ha causato gravi pregiudizi anche alla salute”, queste le parole dei legali della Cosentino.

L’ex manager, infatti, appena scoppiò lo scandalo su Gianpi Tarantini e sugli appalti concessi alla sua industria di protesi, venne cacciata. Indagine, tra l’altro, che è stata successivamente archiviata. Proprio questo licenziamento in tronco è il motivo del risarcimento che Lady Asl chiede a Vendola: 250mila euro di stipendi arretrati e circa 2,8 milioni di danni. Dure le parole dalla Regione: “se viene meno la fiducia un manager può essere allontanato in qualsiasi momento”.

La Cosentino, nonostante si sia rivolta al Tribunale del Lavoro per chiedere i danni, è ancora sotto processo a Bari per la nomina del primario di allergologia ad Altamura, per la bonifica delle microspie degli uffici Asl ed è in attesa, di un probabile rinvio a giudizio, per altri fascicoli recentemente accorpati dalla Procura.

Elena Defilippis