Sono ben 15 gli anni che il pregiudicato Giovanni Raggi dovrà trascorrere in carcere. A lui, quindi la pena più pesante. Raggi è inoltre accusato di aver ferito sua zia, Angela Raggi, anche lei imputata nel processo, per una ritorsione dopo l’omicidio di un altro “socio” del clan.

Ai pregiudicati Giosuè Perrelli e Nicola Moramarco, presunti componenti del “braccio armato” del gruppo criminale, sono state inflitte pene pari a 14 anni e 8 mesi. Dodici anni di reclusione spettano invece a Antonio Raggi, definito in sentenza, insieme ad altri 11 imputati, “delinquente abituale” , definizione questa che viene affibbiata a chi è stato condannato per almeno quattro delitti non colposi in dieci anni. Antonio Raggi era anche ritenuto il contabile del clan e il fornitore di droga.

I pluripregiudicati Antonio Passaquindici, Nicola Querini e Vito Valerio sono invece oggi collaboratori di giustizia. Solo 8 dei 30 imputati hanno deciso di collaborare: a loro è stata inflitta una pena inferiore a 4 anni di reclusione.

Alcuni facevano parte della cellula incaricata di far girare la droga in carcere, durante i colloqui o con lanci dall’esterno del penitenziario. Il tutto è documentato dalle intercettazioni.

Anche le donne avrebbero avuto un ruolo nella contabilità delle attività e fungevano da collegamento con i detenuti dell’organizzazione. è quanto emerso dalle indagini della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia ). Angela Raggi, considerata l’ organizzatrice delle squadre di spacciatori, è stata condannata a 3 anni e 6 mesi.

I fatti posti all’attenzione del processo risalgono agli anni 2006-2008, quando Giacomo Valentino, pregiudicato condannato a 6 anni e 6 mesi di carcere con l’attenuante di essere un collaboratore di giustizia, volle spostare parte dei traffici illeciti degli Strisciuglio dal rione Libertà al San Paolo. Allora cercò l’alleanza di Lorenzo Valerio, referente del clan Telegrafo, condannato a 13 anni di reclusione e dichiarato delinquente abituale.

Inoltre, 3 imputati sono stati assolti dal giudice che ha inolte ratificato due patteggiamenti a due anni di reclusione per Nicola Piperis e a un anno e quattro mesi per Maria Valentina Passaquindici, accusati rispettivamente di detenzione di armi e spaccio di droga. Altri 35 imputati con le stesse accuse sono a processo in Corte d’Assise. Alcuni di loro furono arrestati il 28 luglio 2010.

Doriana Davenia