Alle 8:30 del 28 febbraio la piccola era stata accompagnata dalla mamma al quotidiano appuntamento con  lo scuolabus. Il mezzo avrebbe dovuto portare la bambina alla scuola dell’infanzia di via maresciallo Ranieri, del circolo didattico Duca d’Aosta e Marco Polo. Ma la bimba non è mai arrivata a destinazione. Il pullmino, concluso il giro delle scuole, si è diretto in un garage, probabilmente abusivo, e da lì sarebbe stato ripreso dopo alcune ore, per il viaggio di ritorno. Ma all’interno dello scuolabus, c’era la piccola Stefania.

Intorno a mezzogiorno, la mamma della bambina si è recata all’asilo per prendere la figlia. Infatti, la donna aveva “ricordato al personale del pullmino che più tardi sarebbe passata lei a prenderla da scuola”. Ma la bimba non c’era. Inutile descrivere il panico della mamma. Nel frattempo l’assistente dello scuolabus, avvertita dall’autista, è arrivata con la sua auto privata: a bordo c’era la bambina. La piccola era piuttosto tranquilla, forse si era addormentata.

Il dirigente della scuola dell’infanzia frequentata dalla bimba ha aperto un’inchiesta amministrativa, investendo della questione la Ripartizione Politiche giovanili del Comune. Ieri mattina la vicenda è stata affrontata dalla commissione consiliare Qualità dei servizi, che ha ascoltato la dirigente delle Politiche giovanili, Ilaria Rizzo. Mentre gli uffici comunali hanno aperto una contestazione formale a carico della ditta concessionaria.

Intanto la Dover di Noci si difende e lo fa con due lettere in cui l’episodio viene definito “una scriteriata quanto imprevedibile dimenticanza”. Pertanto l’autista e l’assistente in servizio quella mattina sono stati prima sospesi in via cautelativa e poi licenziati. Ma l’incidente potrebbe essere considerato una grave violazione del contratto d’appalto, difatti gli uffici comunali si stanno muovendo in questa direzione.

La società ha ancora due anni di contratto e con la rescissione si presenterebbe la necessità di affidare a un’altra ditta il servizio trasporti dei piccoli. Ma  la “fedina penale” dei dipendenti della Dover é pulita. Il Comune ha infatti ricevuto una lettera dai genitori dei bambini iscritti al “XXVII Circolo” nella quale scrivono che l’assistente licenziata non ha mai peccato nel suo lavoro.

Nel fascicolo conoscitivo aperto dalla Procura e coordinato dal procuratore aggiunto Anna Maria Tosto non risultano iscritti nel registro degli indagati. L’esposto del sindaco di Bari, Michele Emiliano  che ipotizzava il reato di abbandono di minore potrebbe risolversi con una banale e colposa dimenticanza da parte dell’assistente e dell’autista che quel giorno non ricontrollarono lo scuolabus, prima di parcheggiarlo.

Doriana Davenia