La vicenda che ha coinvolto i fratelli Gerardo e Daniele Degennaro, ora in arresto e i dirigenti comunali e regionali che avrebbero favorito il gruppo Dec nella realizzazione dei loro lavori a Bari, ha coinvolto “personalmente” il sindaco Emiliano.

In seguito all’inchiesta è emerso, infatti, che il sindaco aveva con il gruppo Dec un rapporto forte e che alla vigilia del Natale del 2007, aveva accettato in regalo una grande quantità di pesce pregiato e champagne. In merito a tale vicenda, chiamata da Emiliano “campagna del fango”, per il grande scalpore suscitato, il primo cittadino barese ha fatto pubblica ammenda rifiutando, però, qualunque ipotesi di corruzione.

Michele Emiliano, intanto, si difende sotto tutti i fronti e cerca di “salvare il suon onore” anche sui social network, dove spiega la sua posizione. Su Twitter scrive: “Con loro ho fatto 4 campagne elettorali del Pd, erano amici politici e se si dimostrasse che non hanno commesso errori?”.

Su Facebook approfondisce: “Se qualcuno ha commesso reati pagherà, ma nessun componente della mia giunta è indagato. Dopo quattro anni e mezzo di indagini serratissime – aggiunge – il fatto che la politica sia del tutto esente da censure mi pare un punto importante. Si poteva evitare che imprenditori militanti del Pd fossero coinvolti nelle indagini? Non lo so – continua Emiliano nella sua arringa – ma se davvero hanno commesso questi reati (e questo non è ancora dimostrato) potevano accorgersene solo i magistrati con le migliaia e migliaia di intercettazioni telefoniche ed ambientali che hanno effettuato”.

In fine conclude: “Se si dimostrerà che sono stato tradito da compagni del mio partito, mi costituirò parte civile contro di loro, perché il danno che mi hanno arrecato è grandissimo”.

Emiliano lo scorso gennaio aveva annunciato il suo progetto di candidatura per sostituire il Presidente Vendola e la creazione di una “Lista Emiliano” per la Puglia.

Nicoletta Diella