Circolazione bloccata dalle 8 all’entrata della città, all’altezza della chiesa di Santa Fara per l’ingorgo causato dalla lunga coda per raggiungere il distributore Agip. Stessa situazione alle 10 sulla tangenziale per i rallentamenti all’altezza di via Alcide de Gasperi e a via Caldarola. Automobili, camion e motorini ripopolano le strade baresi. Tutti corrono a fare il pieno o abbandonano i mezzi pubblici che in questi giorni di difficoltà sono stati l’ancora di salvataggio per chi doveva spostarsi, ma aveva il serbatoio “a rosso”.
La “corsa” ai distributori, però, non è data solo dalla necessità di rifornirsi per gli impegni di tutti i giorni, perché la paura di un prossimo blocco è ancora forte. «Invece di mettere 10 o 20 euro di benzina come ho sempre fatto, oggi ho fatto il pieno, come se dovessi affrontare un lungo viaggio», afferma il signor Giuseppe, uno degli atomobilisti intervistati. «Adesso con il pieno posso andare al lavoro per almeno due settimane, se dovessero riprendere con gli scioperi», interviene un’altra signora, che continua dicendo che se lo sciopero non fosse finito non avrebbe più avuto la benzina necessaria per raggiungere la sua azienda.
Ma c’è anche chi ha subito i disagi dei blocchi, come il signor Ignazio, che incalza: «Non sono andato al lavoro per tre giorni, perché martedì scorso non sono riuscito a rifornirmi in tempo prima della chiusura dei distributori. Non sapevo come fare perché non potevo andarci con i pullman». E come loro tanti altri hanno cercato soluzioni alternative per ricorrere ai ripari.
Sebbene l’allerta sia rimasta, la situazione pian piano sta tornando alla normalità. Si attendono notizie dalla Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai) e dalla Fegica (Federazione Gestione Carburanti e Affini) che hanno annunciato una protesta che non ha ancora una data certa, così come si teme la serrata dei benzinai di dieci giorni di cui si parla da tempo e che spaventa non poco.
Angela Nitti