Alle 8.30 erano già arrivati i vigili del fuoco e le forze dell’ordine per mettere in sicurezza la zona e assicurarsi che non ci fossero vittime. Le due case attigue all’ala est della chiesa erano fortunatamente disabitate.  Il parroco Don Peppino Cito, che si trovava nell’edificio, è riuscito a mettersi in salvo.

Tempestivo anche l’intervento del sindaco di Noci, Piero Liuzzi che ha emesso un’ordinanza di inagibilità per la chiesa e reso “off-limits” tutta l’aerea pedonale circostante, dato che il continuo maltempo sta ancora impedendo il lavoro di recupero dei pezzi crollati e della messa in sicurezza del campanile.

Dedicata a Santa Maria della Natività, il complesso religioso è il fulcro della città vecchia, il punto di inizio dal quale a cavallo fra il XIII ed il XIV secolo partì la costruzione del primo nucleo abitativo. Probabilmente costruita nel 1316 dal Principe di Taranto Filippo I D’Angiò, a quanto narra una leggenda, per onorare un voto fatto alla Vergine per averlo salvato da una tempesta, ha visto la ricostruzione del campanile gotico tra il 1758 e il 1761 nella forma in cui fino a oggi si presentava. Ma a causa di quel fulmine ha perso cinque dei 26 metri di pietra che lo componevano.

«Su espressa sollecitazione del presidente Vendola, stiamo predisponendo tutti gli atti utili all’erogazione di un adeguato contributo per la ricostruzione» afferma l’assessore regionale alle Opere Pubbliche e Protezione Civile Fabiano Amati.

Un intervento che ha battuto sul tempo quello del consigliere regionale del Pdl Michele Boccardi che mirava a rendere pubblico che “nel Bilancio di previsione 2012 della Regione Puglia, è stato inserito un apposito fondo destinato a interventi di somma urgenza da effettuare in Comuni pugliesi colpiti da calamità come questa”. In questo modo gli abitanti di Noci sanno che riavranno il loro campanile, un pezzo simbolo della città nonché un “pezzo importante dello loro cultura architettonica”.

Angela Nitti