Tramite sofisticati sistemi informatici, il cosiddetto “applicativo molecola”, i militari sono riusciti a mettere in correlazione il tenore di vita degli affiliati con la loro dichiarazione dei redditi. A fronte di un reddito dichiarato che rasentava la soglia di povertà, i membri del clan conducevano uno stile di vita sproporzionato, visto il tenore elevato.

L’operazione è stata condotta dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Bari, in collaborazione con il Scico (Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) di Roma. Tra le attività commerciali  a cui sono stati posti i sigilli, ci sono un salottificio, un istituto di bellezza, un negozio di scarpe, uno di articoli per la casa; tre società, due ditte individuali di Bari, Cassano delle Murge e Santeramo in Colle.

Oltre a queste, sono finiti sotto sequestro 25 appartamenti, otto automobili e  cinque motociclette. Tutto per un valore di 8,5 milioni di euro. In più, visto il pericolo di sottrazione o dispersione a cui andavano incontro, la GdF di Altamura ha eseguito il sequestro di beni per il valore di 500mila euro ai familiari di un noto sorvegliato speciale di Gravina di Puglia. L’intero patrimonio è stato affidato a degli amministratori nominati dal Tribunale di Bari.

 

Pasquale Amoruso