Tra il materiale informatico trovato erano presenti lettori ottici e magnetici, pendrive con microcamere, cd con software e carte pronte per essere clonate. Probabilmente erano destinati agli sportelli bancomat della Provincia.

A Bari già il primo luglio scorso erano state arrestate 26 persone che operavano nella Regione Puglia e avevano clonato oltre mille codici. Il 17 settembre la polizia municipale aveva rilevato in zona Parco 2 Giugno uno sportello alterato con una sofisticatastrumentazione per la copia dei codici segreti dei bancomat.

Sono i cosiddetti “skimmer”, delle scatoline elettroniche che vengono montate sui regolari lettori che identificano la carta dalla banda magnetica. In questa striscia nera ogni tessera nasconde il suo pin identificativo che poi va digitato sulla tastiera.

Atraverso pendrive o microcamere posizionate nella parte alta dello sportello, accanto alla luce che illumina i tasti numerici, è possibile anche registrare ogni cifra digitata nell’operazione di inserimento del codice. In alcuni casi è la tastiera stessa a essere alterata, con la sostituzione di un tastierino-spia.

Nonostante i “clonatori”  si servano di strumenti sempre più  sofisticati, con dei piccoli accorgimenti è possibile riconoscerli e evitali. La Guardia di Finanza consiglia la copertura della mano che digita il codice PIN, l’uso degli sportelli negli orari di apertura delle banche e controllare spesso l’estratto conto della carta. Anche un attento controllo visivo delle apparecchiature può essere utile, perché si possono riconoscere aperture strane nella parte superiore, notare una tastiera mobile sospetta e scoprire gli “skimmer” notando che la conformazione del foro per l’inserimento della tessera non combacia con la struttura dello sportello e, nel caso, avvertire le forze dell’ordine.

Angela Nitti