foto di repertorio

Inoltre, i carabinieri hanno compiuto perquisizioni negli appartamenti di altri 15 membri dell’associazione per delinquere, scoprendo che la loro fosse un’organizzazione transnazionale, operante, cioè, all’estero e, in particolare, in Nevada (Usa) e nella Repubblica Ceca.

Non erano certamente degli sprovveduti coloro che la componevano: attraverso complesse operazioni di hackeraggio informatico su siti cosiddetti “volatili”, cioè attivi solo per pochi giorni, i pirati del web riuscivano a generare codici di carte di credito e postali. Come? Utilizzando gli skimmer (dispositivi lungo i quali si fa “strisciare” la carta di credito e che permettono di leggere e memorizzare i dati della banda magnetica delle tessere identificative) ed e-mail esca, il cosiddetto “phishing”, che truffano le vittime convincendole a fornire dati personali sensibili.

A tal proposito, è opportuno ricordare che lo scorso 16 gennaio i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Bari, unitamente ai militari della Guardia di Finanza, hanno sequestrato delle apparecchiature informatiche dotate di sistema di videoripresa, funzionale alla clonazione delle carte bancomat, a seguito di un controllo effettuato al porto del capoluogo pugliese. I congegni erano nascosti nel vano del cruscotto di una vettura con targa tedesca, sbarcata da un traghetto proveniente dalla Grecia e guidata da un serbo di 60 anni, il quale è stato prontamente denunciato all’Autorità Giudiziaria.

Maggiori dettagli sull’operazione odierna saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa prevista per le 11:30 presso il Comando dei Carabinieri, alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica di Bari, Antonio Laudati.

Alessandra Morgese