Questa mattina l’Unione degli Studenti ha organizzato una mobilitazione nazionale con cortei in circa cento città italiane.

A Bari il corteo è partito alle 9.00 da Piazza Umberto, attraversando il quartiere Libertà e sostando sotto il Palazzo del Consiglio regionale in Via Capruzzi chiedendo tempestivi fondi per la legge regionale sul diritto allo studio.

Gli studenti chiedono di vivere in una scuola in cui venga insegnato il valore della cittadinanza attiva e del diritto allo studio e non vogliono essere considerati soggetti passivi a cui impartire, con la sola lezione frontale, acquisizioni di nozioni calcolabili con lo strumento del voto numerico. No, dunque, ad una scuola obsoleta, nozionistica, che argina la creatività e l’originalità degli studenti.

L’inizio di quest’anno scolastico è stato tutt’altro che regolare: il costo dei libri sempre più gravoso per le famiglie, tagli per 549 docenti, 205 classi, 250 collaboratori scolastici e 150 personale tecnico amministrativo nella sola provincia di Bari, le prime classi con una media di trenta studenti, la riduzione rilevante dell’organico, dell’orario scolastico con il successivo calo dell’offerta formativa. L’insufficienza di banchi di sedie e di materiale didattico, gli edifici scolastici sempre più in rovina, con scale antincendio fatiscenti, barriere architettoniche, calcinacci che cadono e piani di sicurezza assenti.

Si è registrata una lieve tensione durante la manifestazione a causa del lancio di una patata contro la polizia, davanti all’Ufficio scolastico Regionale. Gli studenti hanno chiesto di parlare con la direttrice dell’Ufficio, dott.ssa Lucrezia Stellacci, in quel momento assente.

Antonio Calisi

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