Basta mettere insieme il nostro Antonio e Gianni Ciardo ed ecco che lo spettacolo è servito.

Ci troviamo presso la pescheria di Natale, ma nonostante tutte le nostre buone intenzioni di intavolare un discorso serio, il maestro della risata barese ha intrapreso un monologo sulla sua mancata evoluzione digitale.

“Se ho la mail? Le mel le prendo dal fruttivendolo – ironizza Gianni -. Ho solo il telefonino per fare e ricevere telefonate, per i messaggi invece mi sono organizzato con i segnali di fumo, come gli indiani”.

Gianni è scatenato e ne ha per tutti, “maledetta mascherina, ormai la si indossa solo per non avere la multa. Pensavo che il Covid si fosse portato via i tuttologi che si improvvisano professionisti, ma niente da fare”.

“Almeno il bancomat ce lo avrai”, azzarda Antonio. “Assolutamente no – risponde Ciardo -. Uso i contanti e li spendo subito così non devo pensare come conservarli”.

Il maestro ci saluta con un massima, “Come diceva Einstein: la vita è un sogno e poi ci sveglieremo”. Il resto è storia.