Da “u’ terciute” a “u’ drag” il passo è breve, quello di danza del balletto improvvisato che ha permesso al 16enne barese Nicola Arciuli di trasformarsi da bullizzato a icona di Instagram. Potenza dell’era social, con tutte le distorsioni del caso.

Per tanti anni Nicola è stato deriso dai compagni per via di un difetto fisico, conseguenza di una patologia. Lo chiamavano “u’ terciute” (deformato), lo prendevano a schiaffi, lo insultavano, deridevano e gli sottraevano per gioco ciò che aveva con sé. Il tutto è andato avanti fino al luglio scorso, quando Nicola s’inventa un balletto estemporaneo e poi posta il video sul suo neonato profilo Instagram.

I follower aumentano in maniera esponenziale e adesso sono quasi 7mila. “Nessuno mi prende più in giro – dice soddisfatto -. Mi piace stare al centro dell’attenzione, anzi, quando sono costretto a casa, lontano dalla gente, dal pubblico, mi manca l’aria”.

Nicola viene chiamato alle feste, nei locali (oggi si esibisce in una pizzeria a San Girolamo), persino in altri paesi e per strada lo fermano per un selfie o un video. Un amico di sua madre gli fa da manager occasionale. Se non trova il passaggio in auto, Nicola si muove in bici.

Da essere “u’ terciute” adesso è diventato “u’ draghe” (il drago, nell’accezione di uno che primeggia ndr.). Certo, di stupidaggini ne fa tante, compresa la pubblicazione di video che non rappresentano un esempio da seguire, ma grazie al gruppo di esperti di un progetto scolastico contro il cyberbullismo e ai consigli di qualche saggio adulto, Nicola sta evitando colpi di testa, pericolosi per se stesso e per i tanti, soprattutto giovanissimi, che adesso lo seguono.

“Non abbiate paura di ciò che siete, delle vostre specificità e debolezze – dice Nicola -. Non permettere a nessuno di prendervi in giro e rispondete con mettendo in mostra ciò che sapete fare, perché ognuno di noi ha dentro di sé il talento e la forza per reagire”.