Il messaggio è lodevole, la forma un po’ meno. E così un cartello dell’ASIPU (Azienda Servizi Igiene e Pubblica Utilità), a Corato, sta creando molto malumori. Si invita a preferire prodotti durevoli per un minore impatto ambientale, abbinando un libro ad un ebook.

Ciò che ha indignato è stato considerare il libro al pari di un rifiuto. Un modo sbagliato di dare un messaggio, dove un nobile mezzo di cultura è da preferire ad uno strumento elettronico comunque non è proprio smaltibile quando esaurisce il suo ciclo vitale. Qualcuno sui social ha provato a dare una giustificazione, dicendo che produrre la carta comporta diverse operazioni tra cui la produzione degli scarti, con un impatto sull’ambiente come la deforestazione.

A quel punto, però, potevano accomunare un fazzoletto di carta a uno di stoffa. Qualcun altro è stato più scontroso. E poi, se ci preoccupiamo dell’ambiente, invece di un cartellone pubblicitario di carta appiccicato con colla chimica, potevano usare un messaggio sul proprio sito internet (l’azienda non ha neppure una pagina Facebook) perché la sezione “campagne pubblicitarie” propone una pagina vuota.

Chi ha curato la campagna pubblicitaria, poteva fare qualche riflessione in più e l’amministrazione individuare uno tra i miliardi di accostamenti possibili. Nel giro di 24 ore è arrivata la replica da parte di Salvatore Mastrorillo, direttore dell’Asipu, che riportiamo qui di seguito.

In relazione alle contestazioni della campagna di comunicazione che
affianca un libro e un tablet si chiarisce:

La campagna è stata sviluppata dalla società autonomamente. Il logo del comune ne indica esclusivamente la destinazione atteso che la società opera su 4 comuni;
Nelle intenzioni il riferimento è al materiale costituente il libro e non agli aspetti culturali per i quali si nutre la massima considerazione.

Nelle prossime ore il manifesto sarà coperto, nell’attesa di fornire ulteriori elementi a chiarimento .La sovrapposizione tra valore culturale dei libri e finalità della campagna ha ingenerato una percezione negativa per la quale ci scusiamo essendo lungi dalle nostre intenzioni.