Via Pacifico Mazzoni, quartiere San Paolo a Bari, una strada come ce ne sono tante. Tra il supermercato di catena e la farmacia c’è il venditore abusivo di frutta e verdura, anche lui uno dei tanti del Capoluogo.

“Ho un nome importante – asserisce orgoglioso – come il santo patrono d’Italia”. Francesco, aria simpatica, parlantina appropriata al ruolo di commerciante, si vede che con la gente ci sa fare. Un po’ meno, forse, con la burocrazia: “Ho chiesto l’autorizzazione, ma ancora non ho avuto risposta. Lo Stato e il Comune non m’aiutano”.

“Compro la merce da una persona che si rifornisce al mercato generale, perché io non ci posso accedere, e poi la rivendo. Guadagno giusto quei 20 o 30 centesimi. Ci vorrebbe un po’ di tolleranza in più con tutti” dice.

Il riferimento, non troppo velato, è alla vicenda di Morris Dalbasso, venditore ambulante con licenza, più volte incappato nei controlli della Polizia Locale e multato perché fermo sulla strada, con la conseguente occupazione di suolo pubblico, e non in costante movimento.

Disoccupato, rimasto senza lavoro per la chiusura della fabbrica e con quattro ernie, Francesco ha trovato nella bancarella abusiva un modo per portare qualche soldo a casa, con un po’ di astuzia: “Vado al supermercato per comprare il pane, guardo i prezzi di frutta e verdura, e poi abbasso i miei”.