L’auto in retromarcia colpisce quella lasciata impropriamente al centro dell’area di sosta causandole un danno evidente. Siamo all’interno dell’ospedale San Paolo. Il parcheggiatore abusivo di turno sente il botto e si avvicina, invitando l’automobilista a scrivere i suoi dati su un pezzetto di carta. La macchina parcheggiata è di un medico del nosocomio più abusato della storia della città. Un grande senso civico, non fosse per la richiesta fatta subito dopo: “Se mi dai un caffè come si deve io non ho visto niente”. Nessun caffè, chi sbaglia paga.

L’automobilista, in quel momento di fretta, va via in attesa di essere chiamato dal proprietario dell’Alfa Romeo incidentata per mettersi d’accordo sul da farsi. La telefonata arriva puntuale in serata. Si tratta effettivamente di un medico, al quale il parcheggiatore abusivo aveva consegnato il foglietto con tutti i dati.

La morale della storia? Sono due. Rispettate le regole, seppure la sirena della scorciatoia è molto affascinante; non fidatevi dei sensori di parcheggio posteriori della vostra auto, perché c’è un angolo morto. Il danno, invece, già risolto, è valso 350 euro grazie ad un carrozziere che non ha lucrato sull’episodio.