Ieri era la serata giusta per farsi un bel giro sul lungomare e godere della brezza marina nell’ultimo giorno di primavera. Facile trovare gruppi di maturandi riuniti per scongiurare insieme la fatidica notte prima degli esami cantando la famosa omonima canzone di Venditti, ma ancora più facile è stato trovare altri gruppi che si divertivano a sfrecciare sui frangiflutti al di sotto della ringhiera.

Non stiamo parlando di giovani teppistelli ma di topi. Si topi. Gli altri amici a quattro a zampe, assieme ai cinghiali del San Paolo, ospitati senza alcun problema dalla città di Bari. Per gli amanti di questo genere di animali potete trovarli su tutto il litorale, ma quelli avvistati ieri da un gruppo di ragazzi, sono tipici di piazza Diaz. Saltano da uno scoglio all’altro indisturbati e, per colpa dei tappi di birra che sono cosparsi su tutta la zona, sembra che abbiano i campanelli al collo, in più, quando possono, fanno anche un salto in città.

Scherzi a parte la situazione è seria. Bari deve fare i conti con blatte, cinghiali e topi, che sono sinonimo di sporcizia. Non è possibile che i baresi debbano desistere dal fare un giro in centro per paura di trovare un topo o una blatta che può salire sui piedi. Sindaco Decaro faccia qualcosa per questa città che vuole essere più una metropoli che una giungla.