Lo hanno inserito in ogni tipo di remix alla barese. Con il suo celeberrimo grido: “Le canestrèèèlle”, si sono inventati decine di parodie, ha fatto il giro del mondo e per gli appassionati ormai è un’icona.

Dalla sigla del TG5 a “Casa Canestrello”, parafrasando Casa Vianello. E poi auguri natalizi in ogni versione, mixando quel grido, diventato il segnale prima che sulle tavole dei baresi si scateni l’inferno.

L’uomo noto per l’urlo: “Le canetrèèèlle”, non è una leggenda. Si chiama Ferdinando, è barivecchiano, per 50 anni ha lavorato in una storica cantina del centro storico. Lo abbiamo incontrato per caso in piazza Chiurlia in compagnia della moglie, entrambi consapevoli della fama raggiunta per la passione con cui, ormai una vita fa, al microfono di una collega spiegava cosa avrebbe mangiato a Natale. Ogni tipo di frutto di mare, ma soprattutto: “Le canestrèèèlle”.

Tante cose e un buon Natale da Ferdinando e da sua moglie che, nel pieno della tradizione barese, nel periodo delle feste mangeranno: “Uno di tutto”.