Il muro della scuola Don Bosco di Bari, imbrattato da alcuni vandali.

Perché comprare un bigliettino d’auguri in cartoleria quando hai a disposizione una scuola completamente intonsa? Devono aver pensato questo Alessio, Alessandro, Ezio, Ruggiero, Ivan, Miky, Gaetano, Davide, Rita, Catia con la C e Katia con la K, che a meno di errori nella trascrizione o di un disturbo di personalità sono rispettivamente un’amica e un qualcosa di più per il festeggiato.

Nico compie gli anni, forse 12 se gli pseudo geroglifici non ingannano e non si riferiscono a un altro gruppetto di autori che preferisce rimanere anonimo. Dopo il famoso e sacro Muro del Pianto di Gerusalemme, quello della scuola Don Bosco di Bari torna a essere un muro che fa piangere, rendendo vani gli interventi dello scorso 8 marzo nell’ambito della campagna Bari per Bene, che gli avevano ridato dignità.

Caro Nico, sei la cosa più bella che Katia abbia, ormai lo sappiamo tutti. Il vero problema, però, è che tra tutte quelle cose che la tua ragazza ha non c’è il rispetto. Non è un bel regalo quella scritta, Nico, perché è uno sputo sul decoro urbano e sul sudore della gente che quel muro l’aveva materialmente pulito, nonché su quello di tutti i cittadini che pagando le tasse avevano contribuito alla spesa utile per cancellare le scritte che prima di quella a te dedicata insudiciavano le pareti della Don Bosco.

Caro Nico, il nostro augurio è che tu in futuro possa avere una fidanzata e degli amici più civili. Sarebbe il regalo più bello per te e per tutti quanti noi.