Don Vito Piccinonna, parroco dalla Basilica dei Santi Medici di Bitonto, torna sulle sue dichiarazioni alla vigilia della processione del 16 ottobre, momento clou dei festeggiamenti in onore dei santi patroni. “Nessuno può essere escluso dalla processione, non può esserci un popolo di serie A e un altro di serie B – spiega il parroco – purché chi partecipa alla processione avverta la necessità del cambiamento, a maggior ragione se si è consapevoli di aver fatto del male”.

Niente ceri vietati ai malavitosi, dunque, come era stato riportato nei giorni scorsi. “Non mi faccio schiacciare dalla mediaticità e non temo di essere frainteso – continua don Vito Piccinonna – il messaggio non è mio, ma arriva chiarissimo dal Vangelo”. L’invito del sacerdote a farsi contagiare dall’esempio dei Santi Medici, aspirando al cambiamento, era una considerazione ad voce alta dopo i fatti dell’anno scorso, quando al ritorno della statua in chiesa, dopo 12 ore di processione, c’era stata una sparatoria.

Possono stare tranquilli i venditori di ceri e i fedeli che più di tutti difendono le tradizioni – non tutte condivisibili – affermando che i malavitosi chiamati in causa: “Sono gente di voto, che parcecipa ogni anno alla processione”. “Portare un pesante cero acceso per dodici ore – sostiene il parroco – non cancella le colpe e non concede redenzione per il male che si è fatto”.