Il minchia parking è sempre da mare, ma se la settimana scorsa si ballava al ritmo di “tutti al mare a mostrar le chiappe chiare”, con l’auto parcheggiata senza dititto sul posto riservato ai disabili, questa volta il sound è quello della tarantella. Vinicio Capossela nel 1996 scrive e canta “Il ballo di San Vito”. Esattamente quello in cui dovranno cimentarsi alcuni automobilisti della frazione di Polignano per uscire dal parcheggio dopo un sabato in spiaggia.

Del resto, perché impegnarsi a trovare un posteggio lecito, rinunciando a preziosi minuti di sole, quando si può lasciare la macchina dove capita ostruendo il passaggio a tutti? Sarebbe tempo sprecato, appunto. E allora ecco servito il Tetris del parcheggio. Prossimo passo, soppalcare. In modo tale che gli strafottenti possano lasciare dove capita le proprie vetture anche al piano di sopra.

“Ho il ballo di San Vito e non mi passa”, canta Capossela. E ci credo. Con questo tipo di parcheggi, almeno per tutta la stagione estiva, non ti passerà mai.