Il periodo è quello che è. C’è crisi, l’economia non gira e il barese medio a stento riesce ad arrivare a fine mese. Le famiglie affollano le strade del centro, guardano le vetrine dei negozi ma quasi sempre non comprano. I ragazzi riempiono i locali più in voga, posano da provetti fotomodelli, ma quasi sempre non spendono. Un po’ tutti, famiglie e ragazzi, osservano con ammirazione le mirabolanti performance degli artisti di strada ma puntualmente non lasciano loro neppure un euro. E così loro, gli artisti di strada, sono rimasti letteralmente in mutande.

È il caso del ragazzo ritratto nella foto che pubblichiamo, scattata giovedì sera in corso Vittorio Emanuele. Lui si piazza spesso al centro dell’area pedonale, quella per intenderci che separa palme e panchine dalle attività commerciali. Una vaschetta piena di acqua mista a sapone, due mazze, una corda e bolle enormi. Praticamente perfette. È molto bravo ma la sua abilità, a quanto pare, non gli ha fruttato manco un paio di calzoni. Ha un cappello, un maglioncino, delle comode scarpe da ginnastica ma le sue parti più nobili sono coperte soltanto da un paio di mutande e da un collant. Peraltro color carne, nemico giurato del buon gusto di uomini e donne di qualsiasi età.

In attesa che il periodo passi, che la crisi svanisca, che l’economia torni a girare e che il barese medio riesca a raggiungere con più facilità la fine del mese, un consiglio al nostro amico busker. Se collant deve essere, che sia almeno nero e 50 denari: è più pesante, cosa che nelle stagioni fredde di sicuro non guasta, e soprattutto più coprente. Così, tanto per non rovinare il bello spettacolo delle bolle con uno decisamente meno all’altezza.