Per resistere alla crisi  e alle tentazioni della vita moderna bisogna saperne una più del diavolo. Lo sa bene don Antonio Lobalsamo, parroco dell’Immacolata di Adelfia. Il sacerdote, notoriamente appassionato di animali – i serpenti in maniera particolare – se le inventa tutte pur di tenere unita la sua comunità, tentando di riportare sulla retta via anche le pecorelle smarrite.

Vi abbiamo raccontato di quando ha messo insieme più di cento persone per andare a vedere l’ultimo film di Checco Zalone, portando al cinema anche chi non ricordava altre pellicole dopo Casablanca. Il prete organizza gite, visioni di film, dibattiti e le sue proverbiali serate a tema culinario, oltre ovviamente ai più tradizionali incontri di preghiera. Un’evangelizzazione social che farebbe certamente contento Papa Francesco. Del resto, si sa, anche lo spirito deve saziarsi in abbondanza.

In estate gli appuntamenti serali dopo i vespri delle 21 si fanno serrati, tanto da rendere necessaria la stampa di un calendario. Giovani e meno giovani insieme, attorno allo stesso tavolo. La personale battaglia di un parroco pratico di new media e social network contro il sopravvento del mondo virtuale. Chiacchiere, battute e riflessioni a pancia piena sono più serene. Come dargli torto. In principio erano appuntamenti a base di  cioccolato o fave novelle, taralli, salumi e persino seppie e polpi crudi. Ieri sera, nel pieno rispetto della più classica tradizione barese, lo chef col collarino ha offerto a tutti i commensali sette chili di cozze – aperte da alcune volenterose parrocchiane (i coltelli inappropriati sono l’unico appunto ndr) – mortadella, provolone e olive.

Tra tutti gli appuntamenti del ricco programma ci piace sottolineare l’incontro del 21 luglio con Davide Cerullo; una persona che nella sua vita ha sbagliato, ma ora prova ad assicurare un riscatto ai ragazzi delle ormai purtroppo celebri “vele” del quartiere Scampia, alla periferia di Napoli.

Una bella tradizione (guardare la galleria fotografica per credere), che va avati da molti anni. Una prassi che a noi sembra doveroso sottolineare. Ovviamente le vie del Signore e i posti a tavola sono infiniti. Siete tutti invitati. Occhio, però, c’è un’unica regola: bussate con i piedi.