Benedetto XVI si affaccerà dalla sua finestra sulla piazza certamente gremita di gente e ad accoglierlo ci saranno anche tredici ulivi secolari, rigorosamente provenienti dalle nostre terre, con essenze mediterranee di tonalità diverse in composizioni a forma di piramide inversa collocate sotto l’Obelisco del Bernini. Oltre 200mila rami di ulivo verranno distribuiti a fedeli e cardinali per la benedizione con i quali i fioristi realizzeranno composizioni floreali.

Altri due ulivi ultrasecolari saranno collocati sotto le statue di San Pietro e San Paolo che saranno poi donati e piantati nei Giardini Vaticani. Alessandro Amorosi, presidente della Camera di commercio barese afferma che questo è il decimo anno che la Santa Sede si serve di decorazioni pugliesi per la domenica delle Palme.

E i baresi che non potranno essere a Roma domenica, non mancheranno alla tipica messa che commemora l’ingresso trionfale di Gesù Cristo in Gerusalemme accolto da palme e rami di ulivo. E alla fine della stessa tutti si riverseranno negli piazzali o fuori dalle chiese per sperare che una goccia di acqua benedetta tocchi il proprio ramo o la propria palma, perché di buon auspicio per diverse ragioni e credenze storiche.

Infatti, ancora oggi si crede che donare a qualcuno con cui si è litigato una palma benedetta voglia significare la riconciliazione. Così come molte famiglie baresi pensano che questo ramo di foglie intrecciate a mano, comperato magari da uno dei tanti venditori ambulanti fuori dalle chiese, sia da portare a casa della propria promessa sposa completo di anello di fidanzamento o con un altro regalo che simboleggi l’impegno amoroso.

Ancora più antica, ma ormai quasi dimenticata, l’usanza per le “vacandine” (ragazze non ancora sposate), di bruciare una foglia di ulivo benedetto chiedendo alla brace se entro l’anno si troverà marito. Se la foglia brucia regolarmente la risposta è negativa, se invece scoppietta è affermativa.

Riti e tradizioni che non hanno niente a che vedere con i significati religiosi della benedizione delle palme intrecciate, e che forse possono sfiorare i termini di un buisness favorevole a fiorai  e venditori, ma che creavano e forse creano ancora speranze e superstizioni che tengono viva la storia di un popolo.

Angela Nitti