I peli incarniti sono un problema relativamente frequente soprattutto in età adolescenziale-giovanile, non quantizzabile statisticamente poiché spesso risolto con il fai-da-te casalingo, dall’estetista, dal barbiere, ecc. e giunge all’osservazione del dermatologo generalmente solo in caso di complicazioni.

La lesione clinica è provocata dall’impossibilità del pelo troncato di seguire la normale via d’uscita dalla cute per occlusione dello sbocco follicolare, per cui cresce scavando vie alternative nella cute senza riuscire ad emergere. Diversi sono i fattori che concorrono a determinare il problema: fattori genetici (le popolazioni di colore e gli ispanici ne sono particolarmente colpiti), una epidermide particolarmente secca e/o spessa, i peli duri e spessi, l’asportazione solo parziale del pelo con la pinzetta o con la ceretta (il bulbo rimane in sede ed il capello spezzato rimane intrappolato nel follicolo pilifero), l’uso di prodotti cosmetici troppo grassi o un eccesso di secrezione sebacea che occludono lo sbocco del follicolo pilifero, un abbigliamento troppo aderente (occlusione meccanica), una imprecisa tecnica di depilazione, una imperfetta igiene dopo depilazione (qualunque metodo si usi), ecc. Una eccessiva pressione della lama del rasoio sulla cute e/o lo stendere troppo la cute durante la rasatura permettono una superficializzazione eccessiva del pelo che una volta troncato, a causa della successiva retrazione cutanea, viene intrappolato in profondità nel follicolo.

Clinicamente si manifestano con una moderata infiammazione in sede di follicolare, a volte dolente alla palpazione; ma se il fenomeno si accentua compaiono papule rossastre, inestetiche, rilevate sul piano cutaneo, di dimensioni generalmente modeste, spesso associate a prurito, più raramente a dolore.

A volte autorisolutive, le papule possono infettarsi a causa del grattamento, per la presenza di batteri sulla cute, per maldestri tentativi di asportazione mediante ago e pinzetta non adeguatamente sterilizzati. Solo in questo caso sarà utile il ricorso ad una terapia antibiotica per via locale e/o generale. Possibile l’evoluzione, soprattutto delle lesioni maltrattate e/o infettate, in cicatrice cheloidea (cicatrice di consistenza fibrosa, rilevata sul piano cutaneo, di colore rosso vivo, di difficile trattamento).

Per il trattamento a volte è sufficiente frizionare con guanto di crine, altrimenti … il rimedio della nonna: disinfezione, ago e pinzetta sterile facendo attenzione che il pelo venga estratto in toto e non si spezzi.

Le localizzazioni più frequenti dei peli incarniti sono: mento, guance e collo dei maschi, inguini e gambe nelle donne. In realtà, soprattutto con il diffondersi della depilazione totale o subtotale in entrambi sessi, si possono localizzare su qualsiasi distretto fornito di peli e quindi sottoposto a depilazione (ho anche di recente osservato casi di interessamento generalizzato di dorso e/o petto, ad esempio).

Per la prevenzione dei peli incarniti occorre igiene ed accuratezza. Buona norma è quella di procedere quotidianamente, e soprattutto nei giorni precedenti la depilazione, a trattare la cute con creme idratanti ed emollienti e praticare un leggero scrub con un guanto di crine per rimuovere detriti cellulari e sebo in eccesso che occludono i follicoli piliferi. Prima della depilazione, qualsiasi metodo si usi (rasoio, ceretta, creme epilatorie, pinze strappapeli, ecc), è bene praticare un leggero scrub, anche in questo caso con il guanto di crine o con uno degli innumerevoli prodotti in commercio o anche prodotti casalinghi ( i rimedi della nonna, ma sempre validi) quali acqua e zucchero, acqua e sale, zucchero ed olio di oliva, olio, sale grosso e cipolla, ecc. Dopo la depilazione risciacquare con acqua tiepida (l’acqua fredda restringe gli sbocchi follicolari), nuovo scrub, disinfezione con antisettico non alcoolico, applicazione di creme lenitive ed idratanti. Disinfezione ed applicazione di lenitivi vanno applicati per diversi giorni.

Per la rasatura del volto, la cute deve essere preparata con l’applicazione per qualche minuto (5-10) di un impacco caldo-umido (basta un normale asciugamani inumidito con acqua di fonte moderatamente calda): distende la pelle, dilata i pori e prepara all’azione del rasoio e, se necessario, permette una facile rimozione dei peli incarniti mediante ago e pinzetta sterilizzati. L’applicazione successiva di una crema lenitiva e rinfrescante permetterà, dopo qualche minuto, di procedere alla rasatura (personalmente preferisco crema e pennello, e non le schiume da barba che spesso non preparano adeguatamente la cute e non ammorbidiscono il pelo) evitando il contropelo. Dopo la rasatura risciacquare con acqua tiepida e riapplicare una crema lenitiva ed antiarrossamento.

Per la depilazione degli inguini, se si sceglie la rasatura utilizzare preferibilmente un rasoio specifico, praticare un bagno caldo per 5-10 minuti (o un impacco caldo-umido come per la barba negli uomini), quindi utilizzare una crema moderatamente cheratolitica per depurare la pelle, applicare un olio per rasatura che rende più scorrevole la lama ed idrata contemporaneamente la cute prima di passare il rasoio (preferibilmente quello specifico per depilazione, e che sia ben disinfettato) o una delle tante macchinette strappa peli, evitando il contropelo, risciacquare con acqua tiepida, asciugare per tamponamento, senza frizionare cioè, disinfettare con antisettico non alcoolico ed applicare creme lenitive ed a idratanti. Se si opta per la ceretta, anche in questo caso la cute deve essere preparata come già descritto, lo strappo deve seguire l’andamento del pelo (mai contropelo) e deve essere seguito per alcuni giorni da creme anti-infiammatorie (non cortisoniche), idratanti, disinfettando con un antisettico non alcoolico. L’uso quotidiano di creme idratanti e l’uso di biancheria non aderente renderà più improbabile la nascita di peli incarniti.

I trattamenti mediante laser e/o luce pulsata (sempre che siano praticati correttamente da persona esperta) sono quelli che danno i risultati migliori e di più lunga durata.

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Specialista in Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse ed in Allergologia e Immunologia Clinica Primario Dermatologo dell’Osp. Casa Sollievo della Sofferenza- Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di San Giovanni Rotondo (FG) dal 1/10/1980 al 31/05/2006. Docente a Contratto presso le scuole di Specializzazione in Dermatologia delle Università: Cattolica del Sacro Cuore di Roma, G.D’Annunzio di Chieti , A.Moro di Bari dal 1984 al 2006 Presidente Emerito dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI) Autore di oltre 300 tra pubblicazioni ed abstract di relazioni tenute in numerosi congressi nazionali ed internazionali della specialità, coautore di 6 ed editor di 4 volumi di dermatologia. Socio di numerose società scientifiche italiane ed internazionali tra cui American Academy of Dermatology, European Academy of Dermatology, SIDEMaST, ADOI, ecc.