Una richiesta che mi viene spesso fatta, soprattutto dai padri, è convincere le figlie a smettere di applicare “tutte quelle schifezze” sulla faccia. Altrettanto frequentemente, donne soprattutto non più giovanissime rivendicano con orgoglio di non avere mai utilizzato le “schifezze” per il trattamento della loro pelle (e spesso si vede). Profonda è la delusione quando spiego che sono invece favorevole ad un uso ragionato e controllato dei cosmetici più adatti al proprio tipo di pelle, se ci si rivolge ad aziende altamente qualificate evitando l’acquisto dei prodotti ai semafori o sui banchi di venditori improvvisati.

La moderna cosmetologia, oltre che abbellire l’aspetto estetico appagando psicologicamente l’utilizzatore, svolge un importante ruolo nel mantenimento e/o nel ripristino del benessere della cute agendo sulla sua integrità, elasticità, idratazione, ecc. Compiti sanciti dalla legge italiana ed europea sui cosmetici. Queste attività sono state rese possibili dalle sempre maggiori acquisizioni in tema di fisica, chimica, biochimica, genetica, psicologia, ecc. che hanno portato la cosmetologia nel campo della scienza medica dando luogo alla dermocosmetologia.

Il mantenimento dell’integrità cutanea e l’azione anti invecchiamento svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione di patologie quali tumori cutanei, dermatiti allergiche o irritative da contatto, ecc. Mantenere la cute in buono stato significa anche aiutarla a svolgere la sua importante funzione di barriera, e quindi a mantenere all’esterno del corpo tutti gli agenti tossico-lesivi ed a trattenere all’interno la giusta quantità idrica.

La cosmetologia nasce agli albori dell’umanità, come dimostrano da alcun iconografie rupestri che testimoniano l’esistenza già in epoca preistorica di artigiani addetti alla preparazione di oggetti ornamentali e di cosmetici, e giunge sino ai giorni nostri poiché tenta di rispondere a precise esigenze fisiche e psicologiche dell’essere umano: star meglio con se stessi sentendosi cioè meno imperfetti, più corrispondenti ai personali canoni estetici; sentirsi meglio inseriti e meglio accettati nel proprio ambiente sociale, in quanto più aderenti ai canoni della moda imperante; sentirsi sessualmente più attraenti e pertanto utili al mantenimento della specie, fine ultimo (ci dicono) di tutti gli esseri viventi. Il conseguimento di questi obiettivi può evitare in molti casi il ricorso agli ansiolitici e/o allo psicologo (e la relativa spesa). Se truccati ci si sente meglio, si sta meglio con se stessi, perché rinunciarvi? Meglio lasciare che il soggetto si trucchi piuttosto che ricoverarlo in psichiatria! A patto, ovviamente, che ciò non comporti rischi o danni per chi la pratica. I prodotti cosmetologici, analogamente a tutto ciò che viene applicato sulla pelle o viene assunto per qualsiasi via, comporta il rischio di reazioni avverse: intossicazioni, irritazioni, allergie.

La ricerca del bello, della perfezione estetica (o presunta tale), non conosce limiti di tempo. Federico II incorse nelle censure della chiesa poiché, tra l’altro, curava troppo la sua persona e faceva il bagno tutti i giorni; in antichi testi sacri indiani e cinesi sono riportati consigli cosmetologici con estratti soprattutto di fiori e di vegetali, ma anche di animali; le stupende immagini di Nefertiti, moglie bellissima ed amatissima del faraone Amenofi IV, ci dimostrano che già 3600 anni or sono l’arte della cosmesi era ben sviluppata; nel papiro di Ebers (1500 a.C.) sono riportate ricette per la depilazione, la cura dei capelli (ma anche per farli cadere alla “odiata rivale”), il trattamento delle rughe, ecc.; la mitica Cleopatra (69-30 a.C.) disponeva nei pressi del Mar Morto di una “fabbrica” di cosmetici composta di nove stanze, due mulini rotanti per la macina di semi e radici, due grandi vasche per la macerazione dei petali di fiori e due forni per la preparazione degli unguenti. Queste poche citazioni dimostrano l’importante ruolo che da sempre la cosmetologia ha avuto nella quotidianità.

Un concetto pericoloso è che sia preferibile la preparazione casalinga di cosmetici a base di prodotti naturali ( “… almeno so quello che ci metto dentro…”), le ricette della nonna sancite dalla tradizione, poiché le preparazioni casalinghe non sono in grado di garantire la purezza del prodotto finito, la sua sterilità, la durata nel tempo, la sua stessa composizione. Mentre l’industria estrae dalla pianta o riproduce in laboratorio solo i principi attivi che servono e li immette nel prodotto finito in percentuali ben codificate, nella preparazione artigianale viene estratto di tutto (anche ciò che può essere dannoso) ed utilizzato in percentuali mai ben definite.

L’uso di tali prodotti avviene senza precise istruzioni da parte di soggetti che ne ignorano le potenzialità negative, in grado di creare anche danni seri all’utilizzatore. Violente reazioni allergiche si possono avere, ad esempio, allorché un soggetto sensibilizzato alle graminacee pratichi un bagno con estratti di avena; prodotti quali fico, pastinaca, finocchio, carota, sedano, prezzemolo, ruta, limetta, senape, agrimonia, millefoglie, possono provocare dopo esposizione al sole fitofotodermatiti anche molto violente, sino a gravi ed estese ustioni degne di ricovero in reparto per grandi ustionati; i fenoli contenuti in molte piante come il Rhus toxicodendrom o poison ivy, nella famiglia delle Anacardiacee e nella Primula obconica ed i terpeni contenuti negli agrumi, nel sedano e nel crisantemo possono provocare fitodermatiti allergiche da contatto; gli estratti della menta possono provocare reazioni orticarioidi nei soggetti con orticaria da freddo, e così via.

Queste reazioni possono a volte aversi anche con l’uso di prodotti industriali, ma il fai da te della cosmetologia, proprio per la mancanza di controllo nella fase di preparazione e per l’assenza di additivi che garantiscano la conservazione e la durata nel tempo del prodotto finito, aumenta indubbiamente l’indice di rischio insito nell’uso di cosmetici “naturali” preparati artigianalmente ed è pertanto a mio avviso sconsigliabile.

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Specialista in Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse ed in Allergologia e Immunologia Clinica Primario Dermatologo dell’Osp. Casa Sollievo della Sofferenza- Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di San Giovanni Rotondo (FG) dal 1/10/1980 al 31/05/2006. Docente a Contratto presso le scuole di Specializzazione in Dermatologia delle Università: Cattolica del Sacro Cuore di Roma, G.D’Annunzio di Chieti , A.Moro di Bari dal 1984 al 2006 Presidente Emerito dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI) Autore di oltre 300 tra pubblicazioni ed abstract di relazioni tenute in numerosi congressi nazionali ed internazionali della specialità, coautore di 6 ed editor di 4 volumi di dermatologia. Socio di numerose società scientifiche italiane ed internazionali tra cui American Academy of Dermatology, European Academy of Dermatology, SIDEMaST, ADOI, ecc.