Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Vittorio Colonna, dipendente della Fiera del Levante, che a quanto pare avrebbe subito delle ingiustizie dallo stesso Ente nonostante le disposizioni imposte prima da Tribunale, poi da Corte d’Appello.

 

Scrivo queste righe per portare a conoscenza la mia situazione riferita al mondo del lavoro, seguendo i suggerimenti del Governo che invitava i cittadini a segnalare disfunzioni o sprechi di denaro pubblico.  Mi chiamo Vittorio Colonna, ho 60 anni, ho una situazione familiare molto precaria.

Ho lavorato per l’Ente Fiera del Levante per 10 anni, precisamente fino al 1999 con una serie di contratti a tempo determinato (26 contratti per l’esattezza). Nel 2000 ho intrapreso le vie legali affinché, come altri miei colleghi, fossi reintegrato a tempo indeterminato. Dopo una serie di rinvii e dopo aver cambiato la bellezza di 4 giudici del lavoro nel giudizio di I grado (ora perché assegnati ad altro incarico, ora perché assegnati al penale, ora in maternità e tutti ogni volta bisognosi di tempo per studiarsi la mia causa), finalmente nel 2008 il Giudice Dr.ssa Ernesta Tarantino emette l’agognata sentenza che mi vede vittorioso. Infatti la sentenza ordina l’immediata reintegra, il riconoscimento di tutte le retribuzioni dal 2000 fino al momento dell’effettiva riammissione in servizio, la regolarizzazione previdenziale, ecc… (Sentenza Tribunale di Bari n°20780/08). Pensavo che il mio incubo fosse finito, di essere uscito da un tunnel, ma non pensavo di essere un burattino nelle mani di burattinai senza scrupoli. Visto che altri miei colleghi avevano iniziato la stessa causa ed erano stati reintegrati (addirittura una era stata reintegrata ed è già in pensione dopo che l’Ente Fiera del Levante ha affrontato tutti i gradi di giudizio e alla fine l’Ente ne è uscito soccombente, e l’ultima mia collega in ordine di tempo pur avendo iniziato la causa identica alla mia nel 2004, vince anche lei nel 2008 con sentenza n°402/08 e viene reintegrata dopo pochi mesi), ero fiducioso perché lo Stato  ordinava all’Ente Fiera la mia reintegra, ma lo stesso Ente Fiera puntualmente ha rifiutato la sentenza del Tribunale opponendosi a tutti gli atti esecutivi posti in essere dai miei ex legali, considerandoli inutili e addirittura temerari in quanto la sentenza del Tribunale di Bari sarebbe “generica”. Quindi il Tribunale di Bari IN NOME DEL POPOLO ITALIANO DOPO OTTO ANNI DI AGOGNATA ATTESA RIMBALZANDO DA UN GIUDICE ALL’ALTRO EMETTE UNA SENTENZA CHE  SAREBBE CARTA STRACCIA. Nel 2013 viene emessa la sentenza della Corte d’Appello di Bari, ormai passata in giudicato da 6 mesi, la quale applicando la legge 183/2010 collegato lavoro già lesiva dei diritti di tutti i lavoratori precari, ordina alla Fiera il pagamento delle 12 mensilità per quanto riguarda il I grado e conferma la sentenza di I grado per quanto riguarda la reintegra. Reintegra a cui ho diritto dalla data della sentenza  I grado (novembre 2008).  Ad oggi non ho ricevuto ancora 1 euro delle retribuzioni via via maturate dal 2008, anche se sul sito della Fiera del Levante compaio nell’elenco dipendenti con matricola n° 248. In questo stesso elenco compaiono nuove assunzioni avvenute in questi 15 anni mentre io attendevo la reintegra.  Ma che Stato è questo? Nonostante l’attuale Presidente dell’ISTITUZIONE “Ente Fiera del Levante” avv. Ugo Patroni Griffi si è avvalso dei pareri di alcuni luminari  come il prof. Voza e il prof. De Feo che hanno posto  in risalto l’irragionevolezza del comportamento di chi ha guidato precedentemente l’Ente Fiera, facendogli notare che la sentenza è ampiamente motivata e che Colonna rispetto ai suoi colleghi che accettarono l’assunzione con part-time verticale, ha scelto la via giudiziaria e la sua storia processuale gli ha dato ragione,  l’ ISTITUZIONE “Ente Fiera del Levante” continua a rifiutarsi di eseguire la sentenza d’Appello ormai passata in giudicato“.