C’era una volta il telefono senza fili. Avete presente quel gioco per cui ci si metteva in fila, poi uno diceva una parola nell’orecchio dell’altro e così avanti fino all’ultimo. Si rideva perché se il primo aveva detto “quest’estate non voglio andare al mare!”, all’ultimo arrivava la notizia “a Natale non mangerò carne di maiale”. Chiamasi distorsione acustica o come volete voi.

Oggi i telefoni sono pure senza fili, anzi sono cellulari di ultima generazione, si collegano a internet, fanno da navigatori, permettono di aggiornarci in tempo reale sullo scibile umano; eppure accade che le notizie vengano “distorte” più che in passato.

La tecnologia è utile quando viene usata in maniera corretta, diventa devastante se messa nelle mani di un popolo di ignoranti. Ignoranti nel senso testuale della parola: semplicemente si tratta di gente che “ignora” i principi alla base della corretta informazione.

Ma lì dove latita l’informazione ufficiale, è chiaro che ci sguazzi quella da buco della serratura o peggio da chat di whatsapp. Così il gruppo social è diventato il luogo adatto per esercitare il proprio ego da “io so tutto” e “io so prima”. Il peggior giornalista-narcisista moderno non riuscirebbe a fare peggio nemmeno davanti al fenomeno non-fenomeno del blue whale.

Così i black bloc invadono Bari in audio e messaggini che riempono l’etere, poi arrivano le scorribande dei greci, le ambulanze al tritolo per San Nicola, l’epidemia di Seu con le istruzioni per l’uso, il divieto di mangiare gelati artigianali. E c’è qualcuno che, pur di sostenere la notizia, mette in mezzo amici e parenti, insomma fonti attendibili: “Stanno vicino all’ufficio di mio marito…”, “lo ha detto mio cugino che lavora al Policlinico”, “li ha visti mia figlia che conosce un dottore…”, “lo assicura mio cognato che lavora all’Amtab”.

Insomma, una voglia di procurato allarme che sfocia nel penale ed è spiegabile solo con la voglia di gossip da “sangue e merda” (scusate i termini ma sono quelli più calzanti) che ha invaso la società moderna. E tutti condividono senza approfondire, senza verificare le fonti, senza nemmeno affacciarsi al balcone per vedere se è vero.

Perchè a volte basterebbe fare questo: affacciarsi al balcone, abbandonare per qualche minuto il cellulare e ossigenare il cervello.