Sono un cittadino barese, abito nell’altra Poggiofranco, quella povera, dove i palazzi belli si vedono solo da lontano ed io invece, con i miei figli, sono circondato da un po’ di “campagna”. E’ già la terza mattina che alle cinque e mezza, quando mi sveglio per lavorare, apro le finestre e un odore acre  pervade tutta la casa.

Ho rifiutato di credere che potesse essere quello che mai avrei voluto fosse, soprattutto perché sono padre di due figli piccoli.

E invece mia moglie, con la cruda realtà che solo le donne possono avere, mi ha urlato: “Antonio, ma è possibile che ogni giorno dobbiamo respirare aria di immondizia bruciata?” E quindi ho iniziato a chiedere ai miei amici sul posto di lavoro, a chiedere in giro, e sto capendo che il fenomeno è sempre più diffuso:

si accumula immondizia perché siamo ormai in emergenza rifiuti e qualche buontempone, la sera tardi o la mattina presto dà fuoco.

Ma io, Antonio Decaro, ho scelto di abitare in Puglia, ho scelto di votare te e ancora non me ne pento, perché i miei figli crescano in una terra che era definita la California del sud.

Ti prego. Che cosa ti sta accadendo?

Ti ho votato perché ti ho visto come un uomo potente, amico di Renzi che diceva che tu eri il suo pupillo. E adesso?

Non riusciamo a far intervenire i carabinieri, a far intervenire i tuoi potenti amici, è possibile che dobbiamo ammalarci di tumore perché questa è diventata una terra da emergenza rifiuti. O veramente ti sei bevuto il cervello e ritieni che con qualche etichetta sui cassonetti si possano risolvere i problemi?

Per cui, poiché non ho la forza ed il potere di incazzarmi non posso che fare una preghiera: “Decaro, fa’ sì che questa non diventi la terra dei fuochi”.